FESTA DEL PAPA'
Auguri, Papà! Cioè mio, tuo, di ciascuno. Ciascuno ha un papà da qualche parte, o in terra o in cielo, o vicino o lontano. Spero che tutti siamo in pace con i nostri papà! Se così non fosse questa Festa, quest'anno, potrebbe non essere inutile. Chissà, un miracolo d'amore, con un papà di nuovo vicino!... Papà è proprio il nome che si addice di più a Dio, è il nome della guida della nostra Chiesa universale (il papà attuale si chiama Francesco...), è il nome con cui Gesù chiamava San Giuseppe: papà. A tutti questi tre papà potrebbero assomigliare i nostri papà. Forse loro si sforzano di farlo, non sempre ci riescono. Ma restano sempre i nostri papà.
Per fare gli auguri ai nostri papà e perché essi prendano coraggio nel farsi aiutare sempre più dal Signore a fare i papà, per diventare dei signori papà, voglio riportarvi la testimonianza su un papà speciale. Lo scorso 20 febbraio 2016 veniva ordinato Vescovo per la Diocesi di Adria-Rovigo Mons. Pierantonio Pavanello. E' un mio amico, un sacerdote (ora vescovo) che conosce molto bene il movimento di Incontro Matrimoniale, come me. Nel suo stemma episcopale, come potete vedere qui sotto, ha voluto mettere le fedi nuziali. Credo proprio che sia il primo vescovo ad aver fatto questa scelta. Nel saluto finale, al termine della sua ordinazione, ha partecipato ai presenti questa confidenza su suo papà, che mi ha commosso. Eccola:
Voglio dare ora un suggerimento ai papà, ai quali facciamo ancora tanti auguri: come il papà di don Pierantonio, provate anche voi ad augurare cose grandi ai vostri figli e alle vostre figlie. E le cose grandi non sono quello che costano di più: sono piuttosto quelle che durano di più, come l'amore. Augurateci di amare e noi vi auguriamo che Dio vi benedica sempre!
Per fare gli auguri ai nostri papà e perché essi prendano coraggio nel farsi aiutare sempre più dal Signore a fare i papà, per diventare dei signori papà, voglio riportarvi la testimonianza su un papà speciale. Lo scorso 20 febbraio 2016 veniva ordinato Vescovo per la Diocesi di Adria-Rovigo Mons. Pierantonio Pavanello. E' un mio amico, un sacerdote (ora vescovo) che conosce molto bene il movimento di Incontro Matrimoniale, come me. Nel suo stemma episcopale, come potete vedere qui sotto, ha voluto mettere le fedi nuziali. Credo proprio che sia il primo vescovo ad aver fatto questa scelta. Nel saluto finale, al termine della sua ordinazione, ha partecipato ai presenti questa confidenza su suo papà, che mi ha commosso. Eccola:
Sì, Signore, io posso accogliere con
serenità la tua chiamata ad essere Vescovo della Chiesa di Dio che è in Adria -
Rovigo, perché tu da sempre mi hai avvolto del tuo Amore. Lo hai fatto fin dal
primo momento della mia esistenza, attraverso i miei genitori, papà Giovanni e
mamma Bruna. Con commozione in questo momento ricordo la preghiera che mio papà
(certamente interpretando anche il pensiero della mamma) scrisse proprio il
giorno della mia nascita. E’ per me il ricordo più bello, l’eredità più
preziosa, che i miei genitori mi hanno lasciato. In un quaderno ingiallito dagli
anni, alla data del 20 maggio 1955, si leggono ancora queste parole: «Oggi
si inizia per te la tua vita: i tuoi genitori ti desiderano tante cose belle e
buone per il tuo avvenire. Ma una cosa soprattutto voglio che tu sappia e ti
imprima bene in mente: ti ho dato la vita del corpo, ma vorrei darti anche la
vita dell'anima, la fede in Dio. Io ho sempre creduto in Dio e l'ho amato:
vorrei che anche tu crescessi con la mia fede e amassi Dio più di me. Questo è
l'augurio che io ti faccio fin da questi primi momenti della tua nascita: che
Dio compia il mio voto!»
Voglio dare ora un suggerimento ai papà, ai quali facciamo ancora tanti auguri: come il papà di don Pierantonio, provate anche voi ad augurare cose grandi ai vostri figli e alle vostre figlie. E le cose grandi non sono quello che costano di più: sono piuttosto quelle che durano di più, come l'amore. Augurateci di amare e noi vi auguriamo che Dio vi benedica sempre!
Don Lorenzo Elia
Ad esclusione dei papà summenzionati
RispondiEliminache vanno ad oltranza amati,
e senza condizione,
per tutti gli altri ,
facendo una eccezione,
per gioco si può dire
di amarlo se è giusto
e di sopportarlo se non lo è,
perchè sempre tuo padre è.