ADORAZIONE EUCARISTICA

Oggi, giovedì 24 novembre, alle ore 18.30, il Vangelo di Matteo 24,37-44 sarà al centro dell'Adorazione Eucaristica per prepararci alla I Domenica di Avvento ed iniziare questo nuovo Anno Liturgico, aprendo il nostro cuore al Suo Amore, essere attenti e disponibili alla Sua Parola per lasciarci trasformare e rinnovare. Durante l'Adorazione i sacerdoti saranno a disposizione per le Confessioni.


ADORAZIONE EUCARISTICA
PRIMA DOMENICA D’AVVENTO

Siamo qui, davanti a Gesù, per prepararci ad accoglierlo in questo tempo di Avvento; tempo di attesa della venuta del Messia sulla terra. Impariamo, dunque ad accoglierlo senza riserva e senza la paura che Gesù sconvolga i nostri piani. Lasciamo che Gesù sconvolga la nostra intera vita.

Grazie, Signore,
per avermi chiamato ad iniziare con te,
nel mistero liturgico dell’Anno nuovo,
un cammino nuovo di fede, illuminato dalla tua grazia.
Aiutami, Signore,
ad uscire dalle nebbie del compromesso,
dall’equivoco del fariseismo,
dall’accattivante costume del permissivismo,
dalla falsità dell’apparenza.
Voglio camminare nel pulito anche se è costoso,
voglio vivere nella coerenza anche se è faticoso,
voglio lasciarmi abbronzare dalla tua luce,
così da essere nel mondo
testimone visibile e riconoscibile
del tuo amore incontaminato,
universale e senza ombre.

CANTO
Adoriamo profondamente Gesù Eucaristia, apriamo il nostro cuore al suo amore, lasciamoci avvolgere dalla sua presenza trasformante perché la nostra vita possa essere per i fratelli testimonianza di fede, di speranza di carità. Chiediamo al Signore di liberarci dal pensiero di non saperci più stupire per la grandezza di questo mistero che ci rende sua presenza di amore la dove siamo.

Rit. Andremo con gioia incontro al Signore.
Quale gioia, quando mi dissero:
«Andremo alla casa del Signore!».
Già sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme! Rit.
È là che salgono le tribù,
le tribù del Signore,
secondo la legge d’Israele,
per lodare il nome del Signore.
Là sono posti i troni del giudizio,
i troni della casa di Davide. Rit.
Chiedete pace per Gerusalemme:
vivano sicuri quelli che ti amano;
sia pace nelle tue mura,
sicurezza nei tuoi palazzi. Rit
Pausa di Silenzio
Dio viene: nella nostra esistenza quotidiana s’inserisce un avvenimento sconvolgente, che butta all’aria tutte le nostre sicurezze, i nostri progetti. All’improvviso egli cammina accanto a noi, e fa parte della nostra storia: lo riconosce presente chi tiene gli occhi aperti, chi aspetta e prepara un mondo nuovo. L’annuncio profetico parte da una realtà piuttosto deludente: un piccolo popolo senza importanza per nessuno sarà il centro religioso e spirituale di tutti i popoli finalmente in pace. Questo non può che essere opera di Dio, divenuto lui stesso ispiratore, norma e termine del cammino dell’umanità. E solo allo sguardo della fede è possibile scorgere il disegno che si va formando all’interno di avvenimenti banali, oscuri, poco significativi; un disegno che Dio rivela come una sua proposta per la crescita e il bene dei suoi figli, una realizzazione di cui non è dato sapere l’ora del compimento, ma che certo l’avrà un giorno.
Signore, noi non siamo pronti ad accoglierti, e non sappiamo neanche come farlo. Siamo ancora troppo attaccati alle cose terrene, alle false gioie che il mondo ci dà. Per questo il nostro cuore e il nostro spirito non sono pronti per accoglierti pienamente e senza riserve. Per tutto questo, Signore, noi ti chiediamo di preparare il nostro cuore ad accoglierti pienamente nella nostra vita, affinché Tu la rinnovi, la sconvolga e ne faccia un’altra vita. Manda Gesù il tuo Spirito per preparare i nostri cuori: siano pronti per accoglierti come si accoglie un re, perché vogliamo che Tu solo sia il Re della nostra vita, Tu solo sia la Via che vogliamo seguire, la Verità che vogliamo conoscere e la Vita che vogliamo vivere. Vieni, Signore, dentro di noi e trasformaci completamente, rendici donne e uomini nuovi, sempre miti ed umili di cuore per poterti permettere di vivere dentro di noi.
 CANTO
 Dal Vangelo di Matteo: (Mt 24, 37-44)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l’altra lasciata. Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».

Pausa di Silenzio

1L. La liturgia dell'avvento si apre con una visione di speranza. È una visione coraggiosa, frutto di quella grande fede che soltanto i veri uomini di Dio hanno il dono di possedere.
 2L. Il coraggio di affermare che un piccolo popolo senza importanza, com'era appunto il popolo d'Israele, sarebbe un giorno diventato il centro religioso e spirituale di tutti i popoli: «Ad esso affluiranno tutte le genti».
 1L. Il coraggio di parlare di un mondo rinnovato, e non come semplice desiderio, ma come cosa sicura in uno dei periodi più tormentati della storia di Giuda e del Vicino Oriente: guerre, oppressione dei poveri, violenza, frodi e corruzione degli uomini di governo.
 2L. Isaia sa benissimo che a una simile società Dio non può risparmiare dei castighi: è giusto che le idolatrie degli uomini crollino e la loro arroganza venga confusa. Ma Dio punisce per purificare e disperde per rinnovare.
 1L. E questa è la prima lezione che le parole del profeta ci offrono: il coraggio di sperare sempre e comunque. Vivere l'avvento, dunque, significa ringiovanire la nostra speranza.
 2L. La visione del mondo rinnovato, in pace, fraterno e sottomesso al Signore, si conclude con un imperativo: «Venite, camminiamo nella luce del Signore».
 1L. È un invito alla conversione, componente essenziale della speranza. E questa è la seconda lezione.
 2L. Non basta la fiducia nel futuro per potersi dire uomini di speranza. La speranza è attenzione, impegno e rinnovamento.
 1L. Sperare è gettare, qui e ora, nelle proprie concrete situazioni, le basi del mondo nuovo, cioè semi di pace, fratellanza e obbedienza al Signore.
2L. «Camminare nella luce del Signore», espressione che nel Vangelo diventa «seguire Gesù», è tutto questo. Senza dimenticare una precisazione importante suggerita dal Vangelo:
 1L. Per non lasciarsi sorprendere impreparati dagli avvenimenti, per mantenere il coraggio e la lucidità in ogni situazione, per saper scoprire le occasioni di rinnovamento che anche nei momenti più oscuri non mancano mai, tutto questo è sperare, occorre essere sobri, non appesantiti, non distratti dalle troppe cose che a gran voce reclamano la nostra attenzione. Altrimenti può succedere come ai tempi di Noè:
 2L. «Mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito [...] e non si accorsero di nulla».
 1L. Come al tempo di Noè, gli uomini si preoccupano poco della questione fondamentale, e cioè della relazione con Dio, completamente immersi nelle preoccupazioni quotidiane.
 2L. Vivono tranquilli, ignari del giudizio di Dio che non mancherà: perché al ritorno del Signore ci sarà, appunto, un «discernimento», salvezza per coloro che hanno vigilato e condanna per coloro che non si sono accorti di nulla.
 1L. «Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà», così dichiara Gesù nel Vangelo di Matteo.
 2L. Vigilare non significa, come nel mondo greco, svegliarsi per raccogliere tutte le proprie forze e per trovare in se stessi tutto il coraggio possibile; è invece svegliarsi per confidare in Dio e per aggrapparsi a lui.
 1L. Vigilare non è un rientrare in se stessi ma un uscire da sé per abbandonarsi a Dio.
 2L. Si comprende allora come la parola vigilanza non indichi direttamente qualcosa da fare, ma un modo di vivere e di guardare con concentrazione, senza lasciarsi distrarre.

Dio, tu hai scelto di farti attendere
tutto il tempo di un Avvento.
Io non amo attendere.
Non amo attendere nelle file.
Non amo attendere il mio turno.
Non amo attendere il treno.
Non amo attendere prima di giudicare.
Non amo attendere il momento opportuno.
Non amo attendere un giorno ancora.
Non amo attendere perché non ho tempo
e non vivo che nell’istante.
 D’altronde tu lo sai bene,
tutto è fatto per evitarmi l’attesa:
i self-service e i distributori automatici,
le foto a sviluppo istantaneo,
i telex e i terminali dei computer,
la televisione e i radiogiornali...
Non ho bisogno di attendere le notizie:
sono loro a precedermi.
Ma tu Dio, tu hai scelto di farti attendere
il tempo di tutto un Avvento.
Perché tu hai fatto dell’attesa
lo spazio della conversione,
il faccia a faccia con ciò che è nascosto,
Per te attendere è pregare.
Preghiamo insime e diciamo: Vieni Signore, Gesù!
 Verbo eterno, che sei prima di tutti i tempi, vieni a salvare gli uomini del nostro tempo. Rit.
Creatore dell’universo e di tutti gli esseri che vi abitano, vieni a riscattare l’opera delle tue mani. Rit.
Emmanuele, Dio con noi, che hai voluto assumere la nostra natura mortale, vieni a liberarci dal dominio della morte. Rit.
Salvatore nostro che sei venuto perché gli uomini abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza,
vieni a comunicarci la tua vita divina. Rit.
 Medico della carne e dello spirito, che ti sei rivestito della umana debolezza, soccorri e proteggi i poveri, i malati, gli agonizzanti. Rit.
Signore glorioso, che chiami tutti gli uomini nella pace del tuo regno, fa' risplendere il tuo volto ai nostri fratelli defunti. Rit.
CANTO
Signore Gesù, tu ci conosci perfettamente. Conosci le nostre qualità e i nostri difetti. Conosci il nostro passato; lo vedi chiaramente. Conosci il nostro futuro; lo vedi mentre si realizza. Ci ami proprio così come siamo, senza condizioni e senza riserve. Non ci condanni. Non ci giudichi e perdoni,ci chiami per nome e ci ami. Gesù, liberaci dall’orgoglio, dall’autocompiacimento, dalla ricerca della gloria di questo mondo, dell’attenzione, del prestigio e della stima. Insegnaci l”umiltà, risanaci da ogni cecità spirituale. Signore fa che noi possiamo vedere il tuo volto con gli occhi della fede, con gli occhi del cuore.
 I lett: Il Signore non viene nel rumore, il Signore non trova posto nella frenesia e nello stordimento. È venuto nella pace e per la pace. È una parola questa così usata da diventare banale: è chiamato «pace» un equilibrio di paura; si parla di pace in una società intessuta di violenza e di oppressione dell’uomo sull’uomo. Si dissolve oggi anche la pace più semplice, quella della famiglia. Solo Cristo può riunire gli uomini dispersi dall’egoismo e fare di tutti un unico popolo pacifico in cammino verso il monte del suo Tempio. L’ora di Dio giunge a noi perché ogni istante della nostra vita contiene l’eternità di Dio. Non bisogna basarsi unicamente sulla saggezza umana, e neppure aspettarsi un intervento massiccio da parte di Dio. E al presente che viene donata la salvezza. Ogni scelta che si fa nel presente fra la luce e le tenebre è un segno della venuta del Figlio dell’uomo.
 II lett: C’è un appuntamento, Signore Gesù, che non possiamo decisamente mancare: è l’appuntamento della nostra vita, da cui dipende tutta l’eternità, la nostra riuscita o il nostro fallimento. Il rischio sta proprio nel lasciare che i giorni scorrano, uno dopo l’altro, come se la nostra esistenza non avesse un senso, una direzione, un traguardo. Ecco perché ci doni la grazia di un nuovo tempo di Avvento: per destarci da tutto ciò che intorpidisce intelligenza e cuore e ci fa sprofondare nella tiepidezza, un’oscura palude in cui ogni slancio finisce per esaurirsi. Ecco perché ci chiedi di tenerci pronti: ciò che conta, infatti, non sono le apparenze, quello che vedono gli uomini, quello che spesso muove la loro ammirazione e il loro plauso. È sotto il tuo sguardo, Signore Gesù, che tu ci domandi di vivere, con la semplicità e la determinazione dei discepoli, pronti a rendere ragione della nostra speranza, prendendo come bussola il tuo Vangelo. Allora quando tu ritornerai, quando questo mondo finalmente lascerà il posto ai cieli nuovi e alla terra nuova che tu ci donerai, non ci sentiremo smarriti o paurosi, ma ti verremo incontro nella gioia
 Ripetiamo insieme: Di te, Signore, ha sete l’anima mia.
Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua verità e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza. Rit.
Buono e retto è il Signore,
la via giusta addita ai peccatori;
guida gli umili secondo giustizia,
insegna ai poveri le sue vie. Rit.
Tutti i sentieri del Signore sono verità e grazia
per chi osserva il suo patto e i suoi precetti.
Il Signore si rivela a chi lo teme,
gli fa conoscere la sua alleanza. Rit.
 Signore, noi non sappiamo quando Tu verrai sulla terra, per questo noi ti chiediamo:
 “Mostraci, Signore, la tua misericordia e donaci la tua salvezza.”
Per tutti noi che abbiamo sempre delle riserve e delle paure nel volerti accogliere, affinché impariamo ad accoglierti incondizionatamente e senza paure. Noi ti chiediamo.
Per coloro che non credono in Te Gesù, affinché convertano il loro cuore e siano pronti, anche loro, ad accoglierti e ad amarti senza paura. Noi ti chiediamo.
Per il Papa e tutta la chiesa, ci guidino, in questo periodo di Avvento, ad accogliere sinceramente Gesù nei nostri cuori per lasciarci trasformare da Lui. Noi ti chiediamo.
Contro tutte le discordie. Tutti noi abbiamo delle discordie con dei nostri fratelli; proviamo a mettere da parte il nostro orgoglio e la nostra presunzione di essere migliori di loro, proviamo ad essere più umili. Per questo noi ti chiediamo.

Verbo Incarnato, o Sapienza Eterna, o Splendore del Padre, vieni nelle nostre famiglie.
Vieni Signore, nelle opere e nei giorni della nostra vita, donaci occhi per riconoscerti nella nostra quotidianità, nella nostra vita familiare, ecclesiale, professionale e sociale.
Vieni Signore, squarcia con la tua straordinaria imprevedibilità, le ombre delle nostre ordinarie prevedibilità, donaci gli occhi della mente e della fede per vedere il tuo disegno d’amore.
Assumi, purifica, trasfigura ed eleva, con il santo Mistero del tuo Avvento, le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce delle famiglie del nostro tempo.
Insegnaci e donaci la grazia di costruire famiglie aperte all’ascolto obbediente e fiducioso della tua Parola, nella Chiesa, tua Sposa, sotto la guida dei nostri pastori.
Liberaci dalla durezza del cuore che diffonde deserto ed aridità, Tu Via, Verità e Vita
che raggiungi la nostra umanità vecchia e sterile, per trasformarla in giovinezza e fecondità di vita e di salvezza.
Donaci la capacità di riconoscerti ed accoglierti con cuore obbediente, nel dono della tua Parola di vita.
Precedici, accompagnaci, guidaci sulle strade del mondo per annunziare e testimoniare a tutti il tuo amore pieno.
Tu Figlio dell’Altissimo, Dio Salvatore, Re dei re della terra, Principe della pace e nostra Pace,
che sei disceso dal cielo, per noi uomini, quale Sacramento della nostra riconciliazione e rigenerazione, guida tutte le famiglie e i giovani della nostra Chiesa e della nostra Parrocchia
ad essere testimoni coraggiosi, infaticabili e fedeli del tuo Amore.
Maria Santissima, Vergine obbediente, Madre Tua ed Avvocata nostra, ci insegni quel silenzio ricco di umiltà, la speranza che non delude, la gioia pura del cuore.
Così, avvolti dal soffio dello Spirito, possiamo vivere per Te, con Te e in Te, condividendo con tutti il Dono Infinito della tua Presenza: Tutto abbiamo in Te!
E Tu sei Tutto per noi, o Signore Gesù Cristo Figlio Eterno del Padre! Amen.
 Padre nostro
 CANTO
 Benedizione

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