Il Presidente parrocchiale dell'Azione Cattolica, il prof. Vito D'Errico, parla dell'Adesione.
Aderire!
Dei due significati attribuiti al termine, quando lo si riferisce ad una associazione o movimento, si preferisce scegliere il secondo: “Seguire, accettare facendo proprio, entrare a far parte di...”. Se però mi si chiede quale piace a me, rispondo il primo: “Unirsi a una cosa combaciando con essa”. Da sempre penso l’adesione all’AC come un “essere unito a...”, un “combaciare con...”: essere parte, appunto, contribuire a fare l’AC con ciò che si è, secondo quei principi e quelli valori che la caratterizzano; mentre l’idea del “seguire”, “accettare” ci lascia un po’ in secondo piano rispetto al quel protagonismo laicale che è l’anima della nostra Associazione. Inoltre aderire, nel senso di “unirsi”, “combaciare” richiama l’idea fondamentale del nostro Progetto Formativo che è tutto orientato a formare Cristo in noi e questo avviene se e quando siamo uniti a Lui, quando combaciamo con Lui appunto.
Al di là delle parole che possiamo provare a scrivere su questa esperienza di partecipazione ecclesiale, conta quello che riusciamo a vivere nel quotidiano, le relazioni che riusciamo ad allacciare, il cammino che riusciamo a condividere, l’attenzione che riusciamo a riservare a quanti ci sono accanto, i silenzi che riusciamo a far parlare, e farlo con discrezione e normalità. La nostra, in fondo, è
una scelta di normalità, di quotidianità, di piccole cose essenziali.
L’azione Cattolica è stata capace, nei suoi 150 anni di storia, di attraversare le vicende più diverse della vita degli uomini e delle donne di ogni tempo - molte di impegno, fatica e sofferenza -, e così anche in questo anno di Pandemia. Abbiamo rivisto le forme della nostra esperienza, abbiamo pensato a modi diversi di vivere il nostro essere associati, abbiamo rallentato - quando addirittura fermato - il nostro cammino, ma tutte queste cose le abbiamo fatte insieme. Insieme ci siamo interrogati, insieme abbiamo sperimentato altre strade, insieme abbiamo anche sbagliato. Insieme tra di noi – ragazzi, giovani e adulti – insieme alla nostra parrocchia, insieme alla nostra Chiesa diocesana, insieme ai fratelli e alle sorelle di questo Paese.
Tradizionalmente ci interroghiamo sul nostro “Sì” e lo verifichiamo nel mese di ottobre e torniamo a dargli voce nel giorno dell’8 dicembre, forti dell’esempio di Maria. In questo anno così particolare, ma certo non meno fecondo, ci siamo dati più tempo. Tempo per non lasciare nessuno indietro, tempo per accogliere nuove vite nelle nostre, tempo per ridirci con maggiore consapevolezza e fermezza che è bello fare esperienza di appartenenza, esperienza di condivisione.
Chi volesse avere maggiori informazioni sull'AC, può rivolgersi a me o a don Lorenzo o agli altri amici del Consiglio di AC. Basta chiedere in Parrocchia.
A.C.: A-ncora C-ontinua la nostra storia!
Vito D’Errico
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