PAROLA DI VITA DEL MESE DI FEBBRAIO
Lunedì 01 febbraio, alle ore 16.00, nei locali parrocchiali si terrà l'incontro degli amici del Movimento dei Focolari, per leggere e commentare insieme la Parola di Vita del mese di febbraio, condividendo le esperienze di sequela del Vangelo. L'incontro è aperto a chiunque. Di seguito trovate il testo della Parola di Vita.
PAROLA DI VITA DEL MESE DI FEBBRAIO 2016
«Come una madre, consola un figlio, così, io vi consolerò!»
(Is 66,13)
(Is 66,13)
Chi non ha visto, un bambino, piangere, e gettarsi, nelle braccia della mamma? Qualunque cosa sia successa, piccola, o grande, la mamma asciuga le sue lacrime, lo copre di tenerezze e, poco dopo, il bambino torna a sorridere! Gli basta sentire la sua presenza, e affetto... Così, fa Dio, con noi, paragonandosi a una madre!
Con queste parole, Dio si rivolge al suo Popolo, rientrato dall’esilio, di Babilonia! Dopo aver visto demolire le proprie case, e il Tempio, dopo essere stato deportato, in terra straniera, dove ha assaporato delusione, e sconforto, il Popolo torna, nella propria patria, e deve ricominciare dalle rovine, lasciate dalla distruzione subita!
La tragedia, vissuta da Israele, è la stessa, che si ripete, per tanti Popoli, in guerra, vittime di atti terroristici, o di sfruttamento disumano! Case, e strade, sventrate, luoghi simbolo, della loro identità, rasi al suolo, depredazione dei beni, luoghi di Culto distrutti... Quante persone, rapite: milioni, sono costretti a fuggire; migliaia, trovano la morte, nei deserti, o sulla via del mare! Sembra un’“Apocalisse”!
Questa “Parola di Vita” è un invito a credere, nell’azione amorosa di Dio, anche là, dove non si avverte la sua presenza! È un annuncio, di speranza! Egli è accanto, a chi subisce persecuzione, ingiustizie, esilio... È con noi, con la nostra famiglia, con il nostro Popolo! Egli conosce il nostro personale dolore, e quello dell’umanità intera... Si è fatto uno, di noi, fino a morire, sulla Croce! Per questo, sa capirci, e consolarci... Proprio, come una mamma, che prende il bambino, sulle ginocchia, e lo consola!
Bisogna aprire gli occhi, e il cuore, per “vederlo”! Nella misura, in cui sperimentiamo la tenerezza, del Suo amore, riusciremo a trasmetterla, a quanti vivono nel dolore, e nella prova, diventeremo strumenti di consolazione... Lo suggerisce, anche ai “Corinti”, l’Apostolo Paolo: «Consolare quelli, che si trovano, in qualsiasi genere di afflizione, con la consolazione, con cui siamo consolati, noi stessi, da Dio!» (“2 Cor 1,4”).
È anche esperienza intima, concreta, di Chiara Lubich: «Signore, dammi tutti i soli... Ho sentito, nel mio cuore, la passione, che invade il tuo, per tutto l’abbandono, in cui nuota il mondo intero! Amo ogni essere ammalato, e solo... Chi consola, il loro pianto? Chi compiange, la loro morte lenta? E chi stringe, al proprio cuore, il cuore disperato? Dammi, mio Dio, d’essere, nel mondo, il Sacramento tangibile, del tuo amore: d’essere le braccia tue, che stringono a sé, e consumano, in amore, tutta la solitudine, del mondo!» (Chiara Lubich, “Meditazioni”, “Città Nuova”, Roma 2008, pag. 20).
Fabio Ciardi
Vivremo questa “Parola” – scelta, da un “Gruppo Ecumenico”, in Germania – , assieme a tanti fratelli, e sorelle, di varie Chiese, per lasciarci accompagnare, lungo tutto l’anno, da questa promessa di Dio...
L'incontro sarà bello e confortante.Cosa rassicura e riscalda di più col freddo che fa del calore dei Focolari(ni)?<3
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